Giugno 9, 2025

PDTA, PRI e PAI – Care Planning di Ultima Generazione

PAI-PRI-PDTA

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Negli ultimi anni, l’approccio alla gestione sanitaria ha conosciuto profonde innovazioni, in particolare grazie al care planning di ultima generazione. Queste piattaforme evolute uniscono tre strumenti cardine della pianificazione assistenziale: PDTA, PRI e PAI. Pur diversi, questi strumenti condividono un obiettivo fondamentale: porre la persona al centro di ogni intervento.

PDTA, PRI e PAI: analogie e differenze

I Percorsi Diagnostico Terapeutico Assistenziali (PDTA) sono strumenti standardizzati che garantiscono uniformità nella gestione clinica di patologie o gruppi di pazienti. Il PDTA definisce tappe precise, attività prestabilite e indicatori misurabili, con lo scopo di migliorare qualità ed efficienza delle cure. Per esempio, un PDTA per il trattamento dell’infarto prevede protocolli rigorosi per la gestione immediata in pronto soccorso, esami diagnostici entro tempi definiti, procedure chirurgiche tempestive e follow-up rigoroso per prevenire recidive.

Il Piano Riabilitativo Individuale (PRI), invece, si focalizza sul singolo paziente, definendo obiettivi riabilitativi specifici, tappe intermedie e risultati funzionali attesi. È uno strumento dinamico che si adatta continuamente in base ai progressi del paziente, spesso utilizzato nella riabilitazione intensiva o domiciliare. Ad esempio, un paziente reduce da un ictus potrebbe avere un PRI che include fisioterapia quotidiana, valutazioni settimanali delle funzioni motorie e cognitive, e un adattamento continuo degli esercizi e degli obiettivi in base ai miglioramenti osservati.

Il Piano Assistenziale Individuale (PAI) integra dati clinici, sociali e assistenziali. Esso viene elaborato soprattutto nelle cure socio-sanitarie di lungo termine, dove i bisogni del paziente sono complessi e multidimensionali. Il PAI personalizza la presa in carico, includendo aspetti psicologici, familiari e di contesto sociale. Ad esempio, un anziano affetto da demenza potrebbe avere un PAI che coinvolge non solo trattamenti medici, ma anche supporto psicologico, interventi assistenziali domiciliari e attività ricreative mirate al mantenimento dell’autonomia residua.

La principale analogia tra questi tre strumenti sta proprio nella pianificazione multidisciplinare delle cure e degli aspetti assistenziali. Sebbene il PDTA sia orientato prevalentemente all’appropriatezza clinica e terapeutica e sia strutturato per garantire uniformità nei trattamenti e nell’efficienza del percorso clinico, sia il PRI che il PAI possiedono una connotazione più “adattativa”. La multidisciplinarietà, il coordinamento tra professionisti diversi (medici, infermieri, fisioterapisti, assistenti sociali e caregiver), la comunicazione costante e la centralità della persona – con attenzione alla reazione individuale e sociale ai trattamenti – rappresentano gli elementi comuni che caratterizzano PDTA, PRI e PAI. Questo consente di garantire una cura realmente integrata e orientata al benessere complessivo del paziente.

L’evoluzione verso un care planning centrato sulla persona

Le cartelle cliniche di ultima generazione rappresentano oggi la sintesi ideale fra PDTA, PRI e PAI, valorizzando le specificità di ciascun metodo. Ma non solo: grazie all’integrazione con tecnologie come l’intelligenza artificiale, le piattaforme moderne amplificano enormemente la capacità di pianificare, personalizzare ed adattare i percorsi di cura.

Un care planning di ultima generazione consente ai professionisti sanitari di avere una visione completa e aggiornata in tempo reale, facilitando così decisioni più tempestive e precise. Questo approccio migliora la collaborazione interdisciplinare fra medici, infermieri, fisioterapisti, assistenti sociali e caregiver, garantendo una maggiore continuità assistenziale.

Centralità della persona nelle cure a lungo termine

Inoltre, un care planning evoluto non può limitarsi solo agli aspetti medici, ma deve necessariamente comprendere la dimensione sociale e familiare del paziente. Ciò implica l’utilizzo di valutazioni multidimensionali e di dati raccolti da contesti differenti, come quelli sociali, assistenziali e domiciliari, per ottenere una visione completa e dettagliata della persona. Tale approccio supera il concetto ristretto di “cura della malattia”, includendo la piena consapevolezza da parte del personale sanitario che il benessere reale di un individuo dipende anche dal soddisfacimento di bisogni emotivi, relazionali e sociali, elementi essenziali per la sua qualità di vita. Secondo la piramide di Maslow, infatti, la salute fisica rappresenta solo uno dei bisogni fondamentali: il care planning avanzato tiene conto anche delle esigenze psicologiche, sociali e di autorealizzazione, necessarie affinché una persona possa vivere pienamente, nonostante la presenza di una malattia.

Verso un futuro integrato e collaborativo

Chi lavora e studia nel settore della salute digitale e del care planning è guidato dalla visione di una sanità integrata, orientata alla persona e sostenuta dalle più recenti tecnologie. La Cartella Clinica Elettronica equipe, sviluppata dal nostro gruppo di ricerca e sviluppo, nasce proprio con questa prospettiva: realizzare un care planning avanzato e integrato, in grado di coordinare percorsi di cura multidisciplinari e personalizzati. La CCE  è progettata per dialogare con i sistemi di telemedicina e sistemi di intelligenza artificiale al fine di offrire una risposta sanitaria più efficace e centrata sui bisogni della persona.

Per approfondire ulteriormente questi temi e scoprire le funzionalità specifiche che abbiamo implementato, invitiamo a consultare le altre sezioni del nostro sito.

 

Approfondimento: Cartella Clinica Elettronica equipe

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