Giugno 15, 2025

Giornata Mondiale per la Consapevolezza sugli Abusi e i Maltrattamenti agli Anziani

Tempo di lettura: 5 minuti

Il 15 giugno è la Giornata Mondiale per la Consapevolezza sugli Abusi e i Maltrattamenti agli Anziani, istituita dal 2006 dalle Nazioni Unite. L’aver scelto esplicitamente il termine “consapevolezza” anziché parlare di lotta o intervento diretto indica una questione fondamentale che perseguiamo: la carenza e la conseguente necessità di sensibilità condivisa verso questo fenomeno, su cosa rappresenta e sulle sue conseguenze. 

La sensibilizzazione assume un ruolo centrale poiché, contrariamente a quanto accaduto per altri gruppi particolarmente vulnerabili agli abusi e ai maltrattamenti, analoghe violenze dirette agli anziani non hanno generato lo stesso livello di attenzione, allarme e urgenza sociale nell’adottare misure. 

La strada da percorrere, che questa giornata ci ricorda, parte dal “conoscere per intervenire”, ma è imprescindibile sensibilizzare affinché conoscenza e intervento avvengano con efficacia. 

Il percorso è lungo, considerando che solo da circa 30 anni disponiamo di una definizione consensuale del maltrattamento agli anziani. La Dichiarazione di Toronto del 2002 definisce il maltrattamento come:

“un’azione singola o ripetuta, o la mancanza di una risposta adeguata, che provoca danno o disagio ad una persona anziana e avviene nell’ambito di una relazione basata sulla fiducia”. 

Questa definizione è particolarmente efficace perché esplicita chiaramente “che provoca danno o disagio”, consentendo una comprensione ampia del fenomeno e includendo molteplici forme di abuso oltre quelle più esplicite. 

Inoltre, riconosce la “relazione di fiducia” come condizione essenziale, mettendo in luce gli effetti psicologici ed emotivi e le difficoltà nell’intervenire direttamente (inclusa la denuncia e la risposta giudiziaria). 

Negli ultimi decenni, questo approccio consensuale ha favorito un quadro più agile e utile per identificare le situazioni di maltrattamento, comprendendone cause, effetti, fattori di rischio e determinanti sociologici, politici, economici e culturali, distinguendo l’abuso consapevole da quello inconsapevole e le situazioni di abuso palese da quelle di negligenza o abbandono. 

La conoscenza accumulata ha portato a sviluppare numerosi strumenti (competenze teoriche e pratiche, servizi, protocolli e politiche pubbliche), soprattutto orientati alla prevenzione secondaria e terziaria (protezione e intervento diretto), meno sulla prevenzione primaria (evitare l’insorgere del fenomeno). 

Il maltrattamento rimane un fenomeno opaco, con meno interventi di quelli che sarebbero necessari rispetto alla sua prevalenza stimata. Molte forme di abuso rimangono invisibili o non percepite come tali, soprattutto a livello familiare o comunitario. 

Questa opacità è collegata al valore (o scarso valore) attribuito alla vecchiaia e alle persone anziane nella nostra società. 

Secondo l’ONU “l’ageismo” (“ageism” dall’inglese, la discriminazione per età) è il principale fattore culturale che spiega questa situazione. L’ageismo è causa ed effetto di una visione negativa dell’invecchiamento e degli anziani, percepiti erroneamente come consumatori eccessivi di risorse. 

L’ageismo, pur basato su pregiudizi, produce effetti concreti e pesanti nella vita delle persone anziane, compromettendo dignità, rispetto e spesso anche l’integrità personale. 

La mancanza di consapevolezza riguarda anche forme di maltrattamento meno evidenti come l’infantilizzazione, la mancanza di sostegno nell’autocura, violazioni della privacy e del diritto all’informazione, restrizioni fisiche e inappropriatezza della terapia farmacologica (eccessiva o insufficiente). 

Oltre alle necessarie misure di protezione e intervento è essenziale una prevenzione primaria che favorisca un cambiamento culturale più ampio e duraturo, promuovendo attivamente il “buon trattamento” per garantire alle persone anziane dignità, rispetto, sicurezza e inclusione sociale. 

Il termine “Assistenza Centrata sulla Persona” (ACP nel seguito) a cui le soluzioni di Cartella Clinica Elettronica del gruppo Connect si ispirano, rappresenta una risposta fondamentale al fenomeno del maltrattamento degli anziani, orientata al benessere integrale e al rispetto della dignità, andando oltre la semplice assenza di abuso. 

Le strutture assistenziali italiane da anni stanno promuovendo un cambiamento verso un’assistenza centrata sulla persona, partendo dal riconoscimento della dignità individuale e dal sostegno a progetti di vita significativi. 

Tra i principi chiave di questo modello: 

  • Il riconoscimento della dignità di ciascuna persona; 
  • Sostenere una vita piena di significato è l’obiettivo primario degli operatori; 
  • Garantire il diritto di scelta e di accesso alle informazioni; 
  • Fornire un’assistenza personalizzata e integrale; 
  • Costruire relazioni di qualità tra chi offre assistenza e chi la riceve; 
  • Aiutare a bilanciare sicurezza e benessere individuale; 
  • Assicurare un ambiente che favorisca indipendenza e partecipazione sociale; 
  • Promuovere salute e benessere fisico, mentale e sociale per garantire qualità di vita; 
  • Favorire apprendimento e sviluppo personale lungo tutto il corso della vita. 

L’adozione del modello ACP comporta un profondo cambiamento culturale nel modo di guardare agli anziani, promuovendo relazioni intergenerazionali rispettose e combattendo l’ageismo. 

Il cambiamento culturale verso il riconoscimento e il rispetto degli anziani avviene dal basso verso l’alto, partendo dagli operatori, dalle istituzioni e dalla politica, permeando gradualmente il tessuto sociale. 

La giornata del 15 giugno rappresenta quindi un’importante occasione di sensibilizzazione, ma il nostro impegno deve essere costante per promuovere una cultura del rispetto e della responsabilità nei confronti delle persone più vulnerabili. 

Il gruppo Connect sostiene un mondo in cui dignità e progetti di vita delle persone più vulnerabili siano sempre garantiti, offrendo strumenti e conoscenze per favorire modelli di assistenza personalizzata e contrastare ogni forma di maltrattamento. 

Settori in cui operiamo

© 2025 Connect Equipe Healthcare | Built with care by