Luglio 17, 2025

Telemedicina “Grandi Anziani”: 150 milioni dal PNRR per l’assistenza agli over 80

grandi anziani

Tempo di lettura: 14 minuti

Il Ministero della Salute, insieme a MEF e Ministero per le Disabilità, ha predisposto un nuovo bando “Telemedicina per Grandi Anziani” destinato a rivoluzionare l’assistenza sanitaria agli over 80 tramite telemonitoraggio domiciliare e teleassistenza continuativa. L’obiettivo è attivare una sperimentazione di 18 mesi su tutto il territorio nazionale, coinvolgendo almeno 50.000 anziani con patologie croniche e fragilità, grazie a un finanziamento complessivo di 150 milioni di euro nell’ambito del PNRR. Il territorio italiano sarà diviso in tre macro-aree (Nord, Centro, Sud), con almeno un progetto pilota per area, così da garantire una copertura omogenea e assistere progressivamente fino a 300.000 pazienti. 

Questo bando rappresenta un’importante occasione per strutture sanitarie pubbliche e private accreditate di potenziare la sanità territoriale digitale, portando cure e monitoraggio direttamente a casa dei pazienti anziani. Di seguito illustriamo i contenuti principali del bando, dai requisiti di partecipazione alle FAQ, spiegando come Connect Informatics può supportare la struttura sanitaria nel preparare un progetto vincente e nell’attivare rapidamente il servizio sul campo. 

Cosa prevede il bando “Telemedicina Grandi Anziani” 

Il Bando Telemedicina “Grandi Anziani” nasce nell’ambito dell’investimento PNRR M6C1 1.2.3 “Telemedicina per un migliore supporto ai pazienti cronici”. Esso mira a potenziare il telemonitoraggio e la teleassistenza domiciliare per anziani ultraottantenni affetti da almeno una patologia cronica, garantendo un supporto continuo a domicilio. In particolare, il decreto attuativo (art. 9 del D.Lgs. 29/2024) definisce: 

  • Durata della sperimentazione: 18 mesi a partire dall’avvio dei progetti finanziati. In questo periodo, i pazienti coinvolti riceveranno monitoraggio dei parametri clinici e assistenza da remoto continuativa, con l’obiettivo di prevenire aggravamenti (es. deterioramento cognitivo), migliorare l’aderenza terapeutica e ridurre l’isolamento sociale. 
  • Copertura territoriale: suddivisione dell’Italia in tre macro-aree (Nord, Centro, Sud); ogni area dovrà attivare almeno un progetto pilota in coordinamento con le rispettive Regioni. In totale saranno coinvolti 50.000 pazienti anziani nella fase iniziale. 
  • Finanziamento disponibile: 150 milioni di euro complessivi a valere sui fondi PNRR – Missione 6 Salute. Il finanziamento coprirà i costi standard per paziente (stabiliti da Agenas) e include risorse sia per i soggetti attuatori dei progetti sia per le ASL coinvolte e le attività di coordinamento. Di fatto, il PNRR sosterrà integralmente i costi operativi della sperimentazione, senza oneri aggiuntivi per gli enti proponenti. 

Tempistica. Il decreto attuativo è in fase di approvazione finale in queste settimane (estate 2025). Agenas – in qualità di ente attuatore – pubblicherà entro poche settimane l’avviso pubblico per la selezione dei progetti sperimentali. Le strutture interessate avranno dunque una finestra ristretta per candidarsi, ed è fondamentale farsi trovare pronti con idee progettuali solide e partner tecnico-operativi adeguati. Senza un’infrastruttura tecnica all’altezza, dispositivi certificati e capacità operativa, si rischia infatti di restare esclusi dai finanziamenti. 

Chi può partecipare al bando 

Il bando è aperto a tutte le realtà sanitarie, pubbliche e private accreditate, interessate a innovare l’assistenza agli anziani fragili e a contribuire agli obiettivi del PNRR. In base al D.Lgs. 29/2024 art. 9, comma 4, sono ammessi come soggetti proponenti o partner progettuali: 

  • Regioni e Province Autonome, con il coinvolgimento delle rispettive ASL/Aziende Sanitarie Locali; 
  • IRCCS pubblici e privati (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico); 
  • Enti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), sia pubblici (es. Aziende Ospedaliere, ASL) sia privati accreditati (es. ospedali privati convenzionati, RSA accreditate); 
  • Farmacie territoriali e Infermieri di famiglia o di comunità, previa attivazione da parte delle ASL di riferimento. (Gli infermieri di famiglia/comunità possono presentare progetti solo tramite l’azienda sanitaria di afferenza, come specificato dal decreto.) 

In pratica, anche strutture sanitarie private (case di cura, RSA, poliambulatori) possono proporre progetti, purché abbiano l’accreditamento SSN. È inoltre incoraggiata la partecipazione in partnership: ad esempio, una grande ASL o Regione potrebbe coordinare un progetto insieme a IRCCS e partner tecnologici/operativi privati. Ciò consente di unire competenze cliniche, infrastrutture territoriali e soluzioni innovative fornite da aziende specializzate in telemedicina. 

Requisiti e criteri di selezione dei progetti 

Presentare una candidatura vincente non significa solo soddisfare i criteri burocratici: i progetti saranno valutati da una Commissione ad hoc di Agenas in base a stringenti requisiti di qualità, sostenibilità e innovatività. Secondo le linee guida nazionali (Linee di indirizzo Agenas 2022 e DM 15/03/2024 n.29), i principali criteri di ammissione includono: 

  • Continuità operativa: il progetto deve garantire l’erogazione ininterrotta del servizio per tutti i 18 mesi della sperimentazione, assicurando presa in carico e monitoraggio costanti dei pazienti coinvolti. Ciò implica avere personale dedicato e soluzioni di backup per evitare interruzioni del monitoraggio. 
  • Flessibilità organizzativa: capacità di adattare il servizio ai bisogni specifici della popolazione target (grandi anziani spesso pluripatologici), modulando l’intensità dell’assistenza in base alle condizioni cliniche e rispondendo tempestivamente a eventuali emergenze. 
  • Coerenza con gli obiettivi PNRR: il progetto deve allinearsi alle finalità del programma (es. digitalizzazione, deospedalizzazione, prossimità delle cure) ed evitare sovrapposizioni o duplicazioni con altri finanziamenti già ottenuti sul territorio. In altre parole, deve portare valore aggiunto reale e integrarsi con i servizi esistenti, non finanziarne di identici. 
  • Interoperabilità e standard tecnici: è fondamentale rispettare i requisiti tecnologici nazionali, in particolare: integrazione con le Infrastrutture Regionali di Telemedicina (IRT/INT) già operative o in sviluppo, e conformità agli standard HL7 FHIR per lo scambio sicuro dei dati clinici. La piattaforma utilizzata dovrà dunque potersi collegare al Fascicolo Sanitario Elettronico regionale e alla costituenda Piattaforma Nazionale di Telemedicina, garantendo l’interoperabilità dei dati. 
  • Coinvolgimento della rete territoriale: i progetti devono prevedere specifiche misure di coordinamento con le ASL e con i Medici di Medicina Generale (MMG) e gli altri attori sanitari sul territorio. Questo per assicurare che il telemonitoraggio si integri nel percorso di cura del paziente (es. condivisione referti con il medico curante, attivazione dell’assistenza domiciliare infermieristica se necessario, ecc.). 
  • Sostenibilità e impatto clinico: deve emergere chiaramente come l’intervento proposto sarà sostenibile nel tempo e capace di generare benefici misurabili per i pazienti e per il SSR. Ad esempio, riduzione di ricoveri e accessi al PS, miglior controllo dei parametri clinici, maggiore soddisfazione dei pazienti e caregivers. Progetti che includono indicatori di outcome e un piano di valutazione (Health Technology Assessment) avranno un valore aggiunto. 

Agenas valuterà con attenzione la solidità tecnico-organizzativa di ogni proposta. Oltre all’aderenza ai requisiti formali, sarà cruciale dimostrare di disporre delle competenze e delle tecnologie adeguate per erogare i servizi di telemedicina in modo efficace. In sintesi, non basta presentare domanda: servono un sistema tecnologico robusto, dispositivi medici certificati, esperienza operativa sul campo e piena conformità alle linee guida di settore. Vediamo dunque perché la scelta di un partner tecnico-organizzativo affidabile può fare la differenza. 

La sfida tecnologica: infrastruttura certificata e partner specializzato 

Implementare un servizio di telemonitoraggio domiciliare per migliaia di pazienti anziani richiede una complessa infrastruttura. Gli elementi chiave includono: 

  • Una piattaforma software interoperabile: il “cervello” del sistema, ovvero una piattaforma informatica (Cartella Clinica Elettronica territoriale) capace di gestire i dati clinici dei pazienti, raccogliere automaticamente le misurazioni dai sensori domiciliari, inviare alert al personale sanitario e interfacciarsi con i sistemi informativi regionali/nazionali (FSE, piattaforma telemedicina). Tale piattaforma deve garantire sicurezza dei dati (GDPR), scalabilità e aderenza agli standard (es. profili HL7 FHIR). Senza una piattaforma di qualità, non è possibile orchestrare in modo efficiente telemonitoraggio e teleassistenza. 
  • Dispositivi medici certificati: i pazienti arruolati nel progetto andranno dotati di kit di telemonitoraggio domiciliare per la rilevazione dei parametri vitali principali. Tipicamente questi kit includono saturimetri, misuratori di pressione arteriosa, bilance digitali (per controllo peso e BMI), termometri digitali, dispositivi per ECG portatile (1-6 derivazioni) e magari sensori per glicemia o altri esami del sangue capillare. È fondamentale che tali dispositivi siano dispositivi medici certificati (Classe IIa secondo MDR UE), garantendo accuratezza clinica e conformità regolatoria. I dati raccolti devono poter essere trasmessi automaticamente (via Bluetooth/GSM) alla piattaforma centrale. 
  • Servizio di teleassistenza e centrale operativa: il valore aggiunto del progetto sta nel fornire un supporto continuativo ai pazienti a domicilio. Ciò implica avere una centrale operativa con personale sanitario dedicato (infermieri, operatori) che monitori quotidianamente i parametri ricevuti e risponda agli allarmi. Ad esempio, se la saturazione di un paziente scende sotto soglia, la centrale contatta il paziente, fornisce istruzioni (es. ripetere la misura, eseguire terapia prescritta) e allerta eventualmente il medico curante o i servizi d’emergenza secondo protocolli condivisi. Questa teleassistenza di primo livello garantisce che i dati raccolti non restino inutilizzati, ma si traducano in interventi tempestivi. 
  • Capacità operativa e logistica: attivare un progetto del genere significa anche occuparsi di logistica (consegnare e installare i kit a casa di ogni paziente, eventualmente formare i pazienti/familiari all’uso dei dispositivi), di assistenza tecnica (risolvere guasti o sostituire dispositivi malfunzionanti in tempi rapidi) e di formazione del personale sanitario coinvolto. Inoltre, va messo in conto un servizio di supporto tecnico continuo per gestire la piattaforma software e l’infrastruttura IT. 

Appare evidente che poche strutture sanitarie dispongono internamente di tutte queste risorse tecnologiche e organizzative. Ecco perché il ruolo di un partner specializzato in telemedicina diventa cruciale: un soggetto che possa fornire una soluzione chiavi-in-mano, ovvero tecnologia + servizi operativi, permettendo all’ente sanitario di concentrarsi sugli aspetti clinico-assistenziali. 

Connect Informatics si propone proprio come questo partner tecnico-organizzativo. Grazie alla nostra esperienza ventennale nell’informatica medica, siamo in grado di mettere a disposizione infrastrutture certificate, dispositivi e supporto completo, aiutandoti a soddisfare tutti i requisiti del bando in modo semplice e rapido. Vediamo in dettaglio come. 

Il supporto di Connect Informatics: piattaforma Equipe e servizi “end-to-end” 

Connect Informatics offre alle strutture sanitarie un percorso semplificato per partecipare con successo al bando “Grandi Anziani”, fornendo tutta la tecnologia e i servizi necessari dalla fase di progettazione fino all’attivazione operativa. I nostri punti di forza: 

  • Piattaforma di Cartella Clinica Elettronica territoriale – Equipe: al centro della soluzione c’è Equipe, la nostra piattaforma software modulare per la gestione della cartella clinica elettronica. Equipe è una soluzione certificata, conforme alle normative europee (ad es. GDPR) ed è nativamente interoperabile: supporta gli standard HL7 FHIR, CDA2 e integrazioni via API, ed è già predisposta per dialogare con il Fascicolo Sanitario Elettronico e le Infrastrutture Regionali di Telemedicina. In pratica, utilizzare Equipe significa partire subito allineati agli standard tecnici richiesti dal bando, facilitando l’interconnessione dei dati clinici con le piattaforme nazionali. Inoltre, Equipe è una soluzione user-friendly progettata per l’utilizzo su tablet con comandi vocali e touch, rendendo più semplice la gestione dei pazienti anche sul territorio. 
  • Kit di telemonitoraggio domiciliare certificati: tramite i nostri partner forniamo dispositivi medici certificati CE/MDR di classe IIa per il monitoraggio remoto. Il kit completo include i principali strumenti per rilevare parametri vitali a domicilio (es. pressione, ossigenazione, temperatura, peso, ECG, glicemia, ecc.), scelti tra i migliori brand sul mercato. Tutti i device sono connessi e i dati vengono trasmessi automaticamente alla Cartella Clinica Territoriale Equipe, dove vengono registrati nella cartella clinica del paziente e analizzati da algoritmi di alert. La certificazione dei dispositivi garantisce che le misurazioni abbiano affidabilità clinica e che i requisiti di sicurezza elettrica, taratura e privacy dei dati siano rispettati. 
  • Servizi di analytics e reportistica: la nostra piattaforma include strumenti avanzati di analisi dati e cruscotti KPI, utili sia per la gestione clinica che per la rendicontazione. Siamo in grado di monitorare indicatori come aderenza alle misurazioni, trend clinici, eventi avversi evitati, ecc., fornendo alla struttura evidenze concrete dei benefici (es. riduzione riacutizzazioni, riduzione ricoveri). Tali dati potranno essere utilizzati per i report semestrali da inviare al Ministero (CIPA) sullo stato della sperimentazione, come richiesto dal bando. Inoltre, le funzionalità di Business Intelligence permettono di condurre valutazioni di esito e studi di Health Technology Assessment (HTA) per dimostrare il valore del progetto. 
  • Conformità normativa e sicurezza: sia la Cartella Clinica Territoriale Equipe che i dispositivi e servizi offerti da Connect Informatics rispettano i più rigorosi standard di sicurezza e qualità. Adottiamo protocolli di cybersecurity avanzati per proteggere i dati sensibili (cifratura, autenticazione forte, audit log) e soluzioni di business continuity per garantire operatività anche in caso di guasti o downtime. La compliance a norme come GDPR, MDR (regolamento dispositivi medici) e alle specifiche tecniche nazionali assicura che il tuo progetto sia a norma al 100% sin dal primo giorno. 

In sintesi, possiamo aiutare gli enti a realizzare lo strato tecnologico con una piattaforma di Cartella Clinica Elettronica interoperabile all’avanguardia, kit medici pronti all’uso e servizi di telemonitoraggio, tutto integrato in un unico pacchetto. Ci poniamo come partner e non semplice fornitore: lavoriamo fianco a fianco dei nostri clienti per far sì che ogni aspetto – tecnologico, clinico-operativo e documentale – sia curato nei minimi dettagli. 

 

Di seguito rispondiamo ad alcuni quesiti frequenti posti da chi sta valutando la partecipazione al bando. 

Chi copre i costi del servizio telemedicina per i pazienti? 

Il finanziamento PNRR stanziato (150 milioni €) copre i costi operativi standard per paziente per tutta la durata dei 18 mesi. In pratica Agenas definirà una tariffa per paziente arruolato, e su quella base verranno erogati i fondi ai progetti selezionati. Dunque non sono previsti costi aggiuntivi a carico dell’ente proponente o dei pazienti, il servizio sarà finanziato con risorse PNRR dedicate. È importante però rispettare i massimali e rendicontare correttamente le attività secondo le indicazioni che verranno fornite, per assicurare la copertura integrale delle spese. (Vale la pena notare che una quota dei fondi potrà essere destinata alle ASL partner e alle attività di coordinamento regionale, favorendo l’integrazione nel territorio). 

Il progetto potrà continuare oltre i 18 mesi di sperimentazione? 

Sì. L’obiettivo del bando è attivare servizi di telemonitoraggio che possano essere poi stabilmente integrati nell’offerta assistenziale. Al termine dei 18 mesi, se i risultati saranno positivi, le Regioni potranno decidere di proseguire il servizio attivando proprie linee di finanziamento o includendo il telemonitoraggio nei LEA regionali.  

Ci si può candidare anche senza un’esperienza pregressa nel telemonitoraggio? 

Sì, è possibile. Il bando non preclude la partecipazione a enti che non abbiano mai implementato prima servizi di telemedicina. Tuttavia, è fondamentale avvalersi di partner tecnologici esperti (fornitori di piattaforme, device e servizi) che assicurino soluzioni conformi ai requisiti e un supporto completo dalla progettazione alla fase operativa. Un ente privo di esperienza diretta potrà comunque presentare un progetto competitivo se supportato da partner qualificati come Connect Informatics. In fase di candidatura sarà utile evidenziare le competenze portate dal partner (es. esperienze pregresse, certificazioni, risultati ottenuti altrove) così da dare garanzie sulla capacità realizzativa. Insomma, anche una piccola RSA o un ospedale che non hanno mai fatto telemedicina possono ambire ai fondi PNRR, purché costruiscano un team progettuale forte combinando le proprie risorse con l’expertise di specialisti esterni. 

È obbligatorio disporre già di una piattaforma di telemedicina per partecipare? 

No, non è obbligatorio possedere in anticipo una piattaforma. Quello che conta è che nella proposta progettuale venga indicata e utilizzata una soluzione pienamente interoperabile e conforme agli standard richiesti (IRT regionali, FHIR, ecc.). Si può quindi adottare la piattaforma di un partner tecnologico all’interno del progetto. Ad esempio, Connect Informatics fornisce la Cartella Clinica Territoriale Equipe già pronta e integrabile, complete di tutte le funzionalità necessarie, eliminando la necessità per l’ente di svilupparne o procurarsene una propria. L’assenza di una piattaforma proprietaria non preclude la candidatura, ma sarà cruciale dimostrare di aver scelto la tecnologia giusta: nella valutazione, infatti, Agenas verificherà che la soluzione proposta sia affidabile, sicura e integrabile con le infrastrutture nazionali. Assicurarsi un partner con una piattaforma certificata semplifica notevolmente questo aspetto. 

È possibile avvalersi di partner tecnologici esterni per i servizi di telemonitoraggio? 

Assolutamente sì. Il modello della telemedicina coinvolge tipicamente più attori: l’ente sanitario proponente può (e spesso deve) collaborare con fornitori esterni per la tecnologia e i servizi operativi. Il bando stesso, tramite la possibilità di aderire come partner, di fatto incoraggia tali collaborazioni pubblico-privato. Affidarsi a un partner come Connect Informatics significa poter integrare nel proprio progetto una soluzione completa – piattaforma, kit di device, centrale di monitoraggio. Questo non solo riduce i tempi di avvio del servizio ma garantisce anche il rispetto di tutti i requisiti tecnici e organizzativi, aumentando le chance che il progetto venga approvato e abbia successo.  

 

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