Settembre 23, 2025

Scarico dei farmaci da magazzino, in fase di somministrazione.

Scarico Farmaci in magazzino

Tempo di lettura: 10 minuti

Chiudere il cerchio tra prescrizione, somministrazione e magazzino farmacia. 

La gestione della terapia farmacologica in ospedale è uno dei processi più complessi e critici da orchestrare. Coinvolge infatti tre prospettive distinte ma interdipendenti: quella logistica della farmacia, quella clinica del medico prescrittore e quella operativa dell’infermiere che somministra il farmaco al paziente. Ciascuna di queste “anime” ha obiettivi e necessità specifiche, e un sistema informatico davvero efficace deve riuscire a soddisfarle simultaneamente, creando un flusso unico e coerente. Vediamo quali sono queste esigenze e perché “chiudere il cerchio”, ossia collegare intimamente prescrizione, somministrazione e magazzino, è la chiave per garantire sicurezza, efficienza e completezza amministrativa nel percorso terapeutico. 

Tre prospettive da conciliare nel percorso terapeutico 

  • Farmacia e magazzino: Il servizio farmaceutico ospedaliero deve conoscere in tempo reale le prescrizioni, per gestire un prontuario aggiornato e ottimizzare scorte e acquisti. La logistica farmaceutica mira a garantire che ogni farmaco necessario sia disponibile al momento giusto, evitando sia carenze sia sprechi. Inoltre, la farmacia deve rispettare normative stringenti su tracciabilità, conservazione e scadenze dei medicinali, e contribuire all’appropriatezza prescrittiva orientando i medici verso i farmaci del prontuario terapeutico, salvo eccezioni motivate. 
  • Medico prescrittore: Il clinico che prescrive una terapia farmacologica ha il compito centrale di decidere il trattamento adeguato in scienza e coscienza, con una serie di responsabilità fondamentali. Da un lato deve attenersi preferenzialmente al prontuario ospedaliero (sia per ragioni di efficacia comprovata sia di sostenibilità economica), ma all’occorrenza deve poter uscire dal prontuario in modo controllato, cioè con le dovute autorizzazioni e giustificazioni, avendo piena consapevolezza quando lo fa. Inoltre deve garantire la sicurezza del paziente, verificando allergie note, interazioni potenzialmente pericolose e condizioni cliniche che controindichino certi farmaci. La prescrizione deve essere chiara e completa per chi poi la eseguirà: indicare la posologia corretta (dosaggio, unità di somministrazione minima, via di somministrazione, frequenza, durata del trattamento) e rispettare linee guida e protocolli sia locali (es. raccomandazioni ministeriali italiane) sia internazionali sulle terapie. In sintesi, il medico deve poter prescrivere in modo appropriato e tracciabile, minimizzando il rischio clinico. 
  • Infermiere somministratore: Dall’altra parte, chi è deputato a somministrare il farmaco al paziente (tipicamente l’infermiere di reparto) necessita di indicazioni chiare e tempestive. La terapia va eseguita al momento giusto, sul paziente giusto, con il farmaco giusto, dose giusta, via giusta, documentazione corretta, secondo i noti principi delle “7G” della somministrazione sicura. L’operatore deve poter registrare immediatamente l’avvenuta somministrazione (o l’eventuale omissione e il perché) e segnalare qualsiasi anomalia. Ha bisogno di strumenti pratici – spesso dispositivi touch o mobili a bordo letto, che gli mostrino le terapie da eseguire in quella finestra temporale, evitando errori e confusioni. Dal suo punto di vista, un sistema ideale snellisce il lavoro in corsia: promemoria automatici per le terapie programmate, alert in caso di dose non ancora somministrata, e facilità nel documentare tutto con pochi tocchi. 

Conciliare queste tre prospettive significa costruire un workflow integrato in cui la prescrizione medica si traduce automaticamente in un piano di somministrazione chiaro per l’infermiere, e al contempo invia le informazioni necessarie alla farmacia per gestire le scorte. È qui che entra in gioco la “chiusura del cerchio” tra somministrazione e magazzino. 

Somministrazione e magazzino: chiudere il cerchio in tempo reale 

Una delle sfide più impegnative nella digitalizzazione del percorso terapeutico è riconciliare il momento della somministrazione con il magazzino farmaceutico in tempo reale. In altre parole, quando una compressa viene effettivamente somministrata al paziente Mario Rossi, quel singolo atto deve automaticamente scaricare il farmaco dal magazzino. Solo così il cerchio si chiude: la terapia eseguita al letto del paziente aggiorna le scorte disponibili e alimenta contestualmente tutti i sistemi amministrativi collegati. 

Perché è così cruciale? Anzitutto per una questione di sicurezza e continuità della cura: se il sistema sa istantaneamente quanti pezzi restano di un farmaco, la farmacia può riapprovvigionare per tempo, evitando che un paziente successivo resti senza dose perché il farmaco è finito senza preavviso. Ma il “cerchio” che si chiude ha anche implicazioni economico-amministrative importanti. In un ricovero a carico del Servizio Sanitario Nazionale (es. DRG ospedalieri), i farmaci utilizzati rappresentano un costo interno: tracciarli in maniera analitica per ciascun paziente consente al controllo di gestione di capire l’incidenza di certe terapie sui costi di degenza. Nelle degenze private o assicurative, invece, ogni farmaco erogato diventa una voce di ricavo fatturabile al paziente o alla compagnia di assicurazione. Automatizzare lo scarico dal magazzino in fase di somministrazione significa dunque assicurare che ogni pillola o fiala impiegata risulti correttamente contabilizzata: sia nel “conto economico” del paziente (come costo o addebito) sia nel registro giacenze della farmacia. 

Un sistema integrato che permetta questa sincronizzazione immediata tra corsia e magazzino offre benefici tangibili: riduzione di sprechi e furti (ogni dose è tracciata), visibilità sulle aderenze terapeutiche (se una dose risulta non somministrata, scatta un allarme e il farmaco non viene scalato), nonché snellimento del lavoro amministrativo (niente più riconciliazioni manuali a fine giornata tra cartelle cliniche e registri di magazzino). Si crea un flusso circolare virtuoso in cui il dato viaggia senza soluzione di continuità dal presidio farmaceutico al letto del paziente e viceversa. 

Strategie e tecnologie per un workflow integrato sicuro 

Come si realizza nella pratica questa integrazione totale? Negli ultimi anni si è affermato l’approccio della “Closed Loop Medication Management”, ovvero la gestione informatizzata dell’intero ciclo del farmaco, dal medico che prescrive fino all’effettiva somministrazione e al monitoraggio degli esiti. Questo approccio prevede l’impiego di sistemi digitali in ogni fase, opportunamente collegati tra loro: 

  • Prescrizione informatizzata (CPOE): Il medico utilizza un sistema di Computerized Physician Order Entry per inserire le prescrizioni in formato elettronico. Il software guida la prescrizione rendendo disponibili solo i farmaci del prontuario interno (o segnalando chiaramente quando se ne sceglie uno fuori prontuario) e calcolando automaticamente dosaggi standard, frequenze e durate secondo protocolli. Integrando un database farmaceutico costantemente aggiornato (come Farmadati in Italia) il sistema fornisce informazioni complete su ogni farmaco (formulazioni disponibili, equivalenti, note AIFA ecc.) e permette scelte terapeutiche informate. Cruciale è poi il modulo di Clinical Decision Support: alert automatici avvisano il prescrittore di possibili interazioni tra farmaci, duplicazioni di terapia, allergie note o dosaggi anomali, aumentando significativamente la sicurezza della prescrizione. Studi internazionali confermano che l’uso di strumenti elettronici di prescrizione e somministrazione (CPOE) riduce in modo concreto gli errori terapeutici nelle degenze ospedaliere. 
  • Validazione farmacologica e gestione scorte: Le prescrizioni elettroniche sono immediatamente visibili al farmacista, il quale può validarle (soprattutto per terapie complesse, ad esempio nutrizione parenterale o farmaci che richiedono un controllo specialistico) e preparare la distribuzione. Il sistema incrocia ogni prescrizione con le giacenze: se un farmaco è assente o sotto scorta minima, genera un ordine di acquisto o segnala la necessità di approvvigionamento. Magazzino e prescrizione dialogano costantemente: da un lato il magazzino “sa” quali farmaci verranno consumati e può organizzare la consegna ai reparti in anticipo; dall’altro il clinico può sapere in tempo reale se un farmaco è disponibile in ospedale mentre lo sta prescrivendo. Questa integrazione previene sia interruzioni di terapia per mancanza di farmaco sia accumuli inutilizzati a fine degenza. 
  • Somministrazione assistita e tracciata: Al momento di erogare la terapia, l’infermiere dispone di una scheda di terapia elettronica (su PC di reparto, tablet o dispositivo mobile) che elenca in modo chiaro tutti i farmaci da somministrare a ciascun paziente nel turno, con orari e dosi. Sistemi avanzati prevedono l’uso di barcode o QR code sul braccialetto del paziente e sull’etichetta del farmaco: l’infermiere scansiona entrambi per verificare automaticamente i “5/7 giusti” (paziente, farmaco, dose, via, tempo, etc.) prima di somministrare. Ogni operazione viene registrata con data, ora e operatore: la tracciabilità completa è garantita, e in caso di dose saltata o rifiutata è obbligatorio inserire una causale (es. paziente assente, parametro clinico non idoneo, effetto avverso…). Queste informazioni ritornano sia al medico sia al farmacista: il primo può valutare l’aderenza e l’efficacia della terapia, il secondo vede aggiornarsi le giacenze. Importante sottolineare che la frammentazione dei compiti viene superata: prescrizione e somministrazione, seppur svolte da attori diversi, sono coordinate da un unico sistema, un approccio che ha dimostrato di diminuire il rischio clinico legato ai farmaci grazie anche ad allarmi e promemoria (ad esempio notifiche di “terapia scaduta” se una dose non viene registrata entro il tempo previsto). 

In aggiunta, tutti questi dati confluiscono nel Dossier farmaceutico del paziente, ossia nella sua cartella clinica elettronica, permettendo a distanza di tempo di sapere con esattezza quali terapie sono state eseguite e con quali risultati. Ciò è essenziale, ad esempio, per prevenire reazioni avverse in futuri ricoveri (sapendo che il paziente aveva avuto problemi con un certo farmaco) o per analizzare l’appropriatezza delle cure erogate. 

L’esperienza Connect: vent’anni per unire clinica e amministrazione 

Progettare e implementare un ecosistema che realizzi davvero questo ciclo chiuso dalla prescrizione al magazzino richiede una profonda comprensione dei workflow ospedalieri. Connect Informatics, con oltre 20 anni di esperienza nel settore, ha sviluppato la piattaforma equipe proprio con l’obiettivo di integrare le dimensioni cliniche, logistico-amministrative e organizzative in un unico sistema. Nel campo della gestione terapia, equipe adotta soluzioni proprietarie collaudate che chiudono il cerchio: dalla gestione del magazzino farmaceutico fino alla somministrazione al paziente e alla registrazione dei relativi costi o addebiti. 

La piattaforma equipe, pensata per l’uso touch in corsia e conforme alle normative italiane, permette al medico di prescrivere tramite tablet, all’infermiere di registrare la somministrazione al letto del paziente e, dietro le quinte, esegue immediatamente lo scarico dal magazzino del farmaco utilizzato. Tutto avviene in un flusso continuo: il dato inserito una volta sola genera molteplici effetti. Ad esempio, la somministrazione registrata da un infermiere scala in automatico la giacenza di quell’unità in farmacia, aggiorna la contabilità analitica attribuendo il costo al centro di costo/paziente giusto e, nelle cliniche private, alimenta direttamente la scheda di addebito per fatturare il farmaco. Il tutto senza appesantire il lavoro degli operatori, anzi velocizzandolo. 

Grazie all’integrazione nativa con banche dati come Farmadati, equipe mantiene aggiornato il repertorio farmaceutico e i dettagli di ogni principio attivo, facilitando il rispetto del prontuario e segnalando al medico alternative terapeutiche disponibili. Inoltre, funzioni avanzate di safety, dagli alert per interazioni ed allergie fino alla gestione di black box warnings, sono incorporate per supportare attivamente le decisioni cliniche durante la prescrizione. Il risultato è un sistema affidabile che da anni aiuta primari, farmacisti e infermieri a lavorare in sinergia, con benefici concreti: riduzione degli errori (come attestato anche dall’OMS), miglior uso delle risorse, trasparenza nei consumi e dati solidi su cui basare sia le scelte di cura sia le analisi di costo. 

In conclusione, collegare in modo stretto la fase di somministrazione dei farmaci con lo scarico di magazzino e la rendicontazione non è solo un esercizio tecnico, ma rappresenta un’evoluzione culturale nel modo di intendere la terapia in ospedale. Significa abbattere le barriere tra clinica e amministrazione, garantendo che ogni gesto di cura sia anche un dato immediatamente disponibile per chi gestisce le risorse. Significa, soprattutto, mettere al centro il paziente in maniera ancora più concreta: assicurando che abbia il farmaco giusto al momento giusto, in un sistema dove medici, infermieri e farmacisti lavorano all’unisono. La lunga esperienza di Connect in questo ambito dimostra che innovazione e organizzazione possono procedere insieme, chiudendo il cerchio del workflow terapeutico per ospedali più efficienti, sicuri e orientati sia alla qualità delle cure che alla sostenibilità.  

 

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